I giovani manifestanti pro Palestina hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza. Carica della polizia
Tensioni in piazza Duomo a Milano per la manifestazione per il 25 aprile: all’arrivo della Brigata ebraica un gruppo di manifestanti pro Palestina hanno iniziato con fischi e insulti, come “fuori i sionisti dal corteo”. La tensione è aumentata, finché i giovani manifestanti pro Palestina hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza della Brigata ebraica, formato da City Angels. Ci sono stati alcuni minuti di scontri fisici, in cui sono state scagliate sedie contro i baschi e contro i giornalisti. Tra i bersagli anche il cane di un passante, sollevato da terra per il collare e brandito contro la folla.
Le tensioni sono state contenute con una carica della polizia. Gli agenti in tenuta antisommossa si sono schierati per alcuni minuti a presidio del McDonald’s, per poi spostarsi all’angolo con via Torino, dove hanno fermato uno dei giovani che avevano dato inizio agli scontri.
Un ragazzo che sfilava con la Brigata ebraica è stato ferito a un braccio durante l’aggressione da parte dei militanti pro Palestina. “I nostri amici della religione di pace non gradivano la presenza della Brigata ebraica e della stella di David e hanno pensato di aggredire, come di consueto per la religione di pace”, ha commentato con sarcasmo la vittima, Riccardo, mentre veniva medicata la ferita ancora sanguinante che ha al braccio. Non è chiaro come gliel’abbiano procurata, una delle ipotesi – ha spiegato il giovane – è che possa essere stato uno dei bastoni sfilati dalle bandiere israeliane e usati dai militanti pro Palestina durante l’assalto.
Clima teso sin dall’inizio della manifestazione. Un gruppo di contestatori, con bandiere palestinesi, prima della partenza ha urlato ‘Fuori i sionisti dal corteo’ e ‘Fuori Israele dalla Palestina’. Al passaggio più delicato in piazza San Babila, il punto dove il corteo fa una curva e in cui in passato la Brigata ebraica è stata contestata, si sono levati alcuni isolati fischi, ma anche applausi.
Insieme alla Brigata ebraica ha sfilato anche la comunità ucraina, con lo striscione “Cessi il fuoco chi l’ha iniziato” e “Sì alla difesa, no alla resa”.
In piazza Duomo i manifestanti hanno occupato tutta l’area transennata davanti al palco. La fila più estrema di transenne è rivestita di manifesti che inneggiano alla resistenza palestinese. Anche la statua di Vittorio Emanuele II, al centro della piazza, è stata avvolta da una grande bandiera palestinese, nonostante la tripla fila di transenne posta a difesa del monumento.
Accanto alle bandiere palestinesi, anche quelle delle sigle che hanno aderito alla manifestazione: tra gli altri, Unione sindacale di base, Potere al popolo, collettivo universitario Cambiare rotta.
In piazza anche i centri sociali e le realtà antagoniste, come la rete ‘Dax resiste’. ‘Netanyahu assassino’ e ‘Intifada fino alla vittoria’ gli slogan che hanno accompagnato l’entrata in piazza, dove è stato esibito un grande striscione: ‘Fuori i genocidi dalla storia’. Un altro manifesto usa le parole scelte dalla Brigata ebraica ‘Ora e sempre la democrazia si difende’, mutandole in ‘Ora e sempre la resistenza si difende’.